Se è vero che ogni gruppo è una aggregazione di persone,
ogni aggregazione di persone non è necessariamente un gruppo
McGrath, 1984
Vivere in gruppi è uno dei tratti distintivi dell’essere umano.
Rispetto ad un aggregato di persone, un gruppo presuppone anche una regolarità dell’interazione da parte di un certo numero d’individui, che come conseguenza danno vita ad un’unità caratterizzata da un’identità sociale.
Le persone hanno caratteristiche fisiche, psicologiche, attitudinali, caratteriali, relazionali, emotive ed affettive, che sono determinate dalla storia passata, dalla situazione presente e dalle aspettative future. Ogni persona è quindi un’unità complessa e dinamica: ognuno ha infatti la capacità di modificarsi e di modificare l’ambiente circostante. La variabilità del grado di plasticità che ogni persona possiede può andare da una capacità minima di cambiamento alla massima disponibilità.
Partecipare allo svolgimento di un’attività di gruppo implica quindi che le persone si adattano in grado variabile alla situazione e operano un cambiamento, anche minimo, di una o più caratteristiche personali. In questo modo l’identità viene quindi messa in gioco, ridiscussa e rimodulata.
Le dinamiche (scambi, relazioni, …) che si sviluppano tra le varie identità individuali dei componenti del gruppo, formano poi l’identità di gruppo, in cui essi si riconoscono.
È chiaro quindi che, sulla base di tutti gli elementi di variabilità, plasticità, dinamicità e modularità che entrano in gioco nelle dinamiche di un gruppo, l’identità del gruppo non è una semplice somma delle persone che lo compongono, ma è il risultato dell’interazione delle parti che ognuno mette in gioco per realizzare le finalità dell’incontro, oppure per ostacolarle.
Anche i ruoli e i compiti che all’interno di un gruppo sono definiti, sono tuttavia modulabili e mutabili nel tempo.
Richiamando la definizione di Kurt Lewin, un gruppo è un insieme dinamico di elementi interdipendenti e interrelazionati tra loro, con un obiettivo in comune e delle regole sia interne (ciò che è ammesso o meno dentro il gruppo) sia esterne (in che modo il gruppo si relaziona con ciò che gli è esterno).
Essendo quindi il gruppo un insieme dinamico, appare chiaro come possa indirizzare le proprie dinamiche interne al duplice scopo di raggiungere gli obiettivi del gruppo e garantire lo star bene di ogni suo componente, affinché trovi il proprio ruolo e raggiunga i propri scopi. La mediazione tra le diverse istanze individuali e la formazione di un’identità di gruppo frutto delle interazioni e che non distrugga le identità personali, sono elementi a mio avviso importanti per il benessere del gruppo.
È possibile intervenire a supporto del gruppo – sia esso un gruppo sportivo, un gruppo classe o un team di lavoro – creando occasioni di interazioni dinamiche volte al superamento dei conflitti, al chiarimento dei ruoli, alla modulazione e ridefinizione degli obiettivi, alla cooperazione per il raggiungimento degli obiettivi.